Il rating è la valutazione che viene data a un’azienda per classificarne l’affidabilità in caso che chieda un prestito. Dipendentemente da come e quando riesce a restituire il prestito, viene valutata più o meno affidabile. Se non lo è, può essere segnalata alla Centrale Rischi della Banca d’Italia, la banca dati che raccoglie i nomi dei cattivi pagatori.
Criteri di valutazione
Gli elementi che si tengono in considerazione per esprimere il rating di un’azienda sono diversi:
- La qualità e il settore dell’azienda
- Il movimento dei suoi conti
- Il ricorso ai fidi
- Il punteggio che le attribuisce la Centrale Rischi
- Il bilancio
Il miglioramento del rating
Se l’azienda riesce a gestire bene gli elementi sopra riportati, ha buone possibilità di riuscire a ottenere un rating migliore.
Per raggiungere questo scopo, si possono anche svolgere diverse attività.
16 modi per migliorare il rating di un’azienda
- Creare un equilibrio fra le proprie risorse finanziare e quelle di altri
- Controllare che nel bilancio i debiti verso le banche siano un quinto del patrimonio netto
- Scegliere soluzioni di auto-finanziamento, come l’aumento di capitale, i versamenti in conto capitale, i conferimenti, i prestiti partecipativi
- Mantenere il costo degli interessi della banca sotto il 4%
- Controllare quanto incidono gli interessi passivi sul fatturato e se l’incidenza è dovuta a un indebitamento troppo alto, o a interessi troppo alti
- Rivedere, in caso di necessitò, le condizioni di credito con la banca
- Preferire i debito a termine medio o lungo, perché costano meno e hanno tempi di restituzione maggiori
- Rivolgersi a un consulente bancario e negoziare la possibilità di trasformare gli eventuali debiti a breve termine in una restituzione dai tempi più lunghi
- Controllare che le immobilizzazioni siano meno dei debiti a medio e a lungo termine e al patrimonio netto
- Motivare alla banca i possibili aumenti delle rimanenze di magazzino o dei crediti commerciali
- Gestire accuratamente le entrate
- Usare i prestiti e i conti corrente in modo adeguato all’attività svolta dall’azienda, senza fare movimenti non necessari
- Sconfinare solo in caso di emergenza (temporanea mancanza di liquidità).
Scegliere bene la soluzione di finanziamento più adatta ai bisogni dell’azienda.
Pagare puntualmente le rate - Finanziare con un mutuo gli eventuali investimenti fissi, o comunque frequenti, e controllare che le scadenze del mutuo siano compatibili con i tempi di rientro dell’azienda
- Scegliere i giusti partner, valutandone la puntualità e la solvibilità. Se non pagano, o lo fanno in ritardo, difendersi mandando lettere di sollecito
- Suddividere il portafoglio clienti e presentare al finanziatore solo la parte che testimonia la solvibilità dell’azienda.
Da ricordare sempre
Le banche guardano soprattutto alle rimanenze e ai crediti, quindi è bene controllare e rispettare le scadenze delle rate dei mutui e dei prestiti, e non eccedere negli sconfinamenti. Se le banche notano qualcosa che non va, il rating è peggiorato e si rischia la segnalazione alla Centrale Rischi, che a sua volta avviserà le altre banche con cui l’azienda intrattiene rapporti.
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